In mostra fino al 7 luglio 2024 le fotografie di Omar Mossali, artista eclettico e raffinato.
25 scatti dedicati al lavoro, alla fatica, alla speranza.
Nello Studio del Guado, il sabato e la domenica dalle 11.00 alle 18.00.

Catalogo in mostra

Il lavoro, la fatica, i conti con la realtà. Persone fragili e forti a un tempo. Persone quasi invisibili ai più, esistenze vere, esistenze dure; in Italia. Qui, di loro, le immagini di Omar Mossali esposte per la prima volta. Di queste fotografie in mostra al Guado alcune sono in formato digitale, altre sono state riprese in modo analogico e stampate in camera oscura.

Questa mostra espone una ventina di fotografie di un reportage sulla vita degli operai (soprattutto dei saldatori) condotto per circa tre anni 2020-2022. Il corpus totale di questo lavoro-indagine consta di circa quaranta scatti “rubati” con una Pentax digitale entry level, una Rolleiflex degli anni ‘60 (ancora con i tempi fino a 1/250) e una Nikon FM2 degli anni ’90 e le cornici sono realizzate con gli scarti del ferro lavorato proprio dai soggetti ritratti. Le pose restituiscono la dignità, la fatica ma anche la condizione intima di lavoratori umili: come il pescatore di La Spezia, sorpreso in un angolo, in solitudine sulla sua barca, in mezzo a un tramestio di luci, imbarcazioni da crociera, reti… Oppure il ragazzo senegalese che scarica lamiere e per un attimo sembra avere trovato le sue ali, il lavoro, grazie al quale non avrà più bisogno di attraversare il Mediterraneo su un barcone a rischio della vita (magari le avesse avute prima!). Senza dubbio lo scenario che emerge è quello che viene denunciato pubblicamente: condizioni di lavoro faticoso e poca sicurezza (in fondo si tratta di un reportage) tuttavia gli operai non sono colti in difficoltà, nessuno langue, i saldatori in equilibrio precario sulle carpenterie metalliche sembrano sculture su piedistalli, il muratore all’alba sembra un Apollo intento a preparare il giorno, i volti sono concentrati, responsabili, appassionati e non è raro che si scambino sorrisi e battute anche se le catene sulle spalle ricordano un retaggio poco lontano e molto drammatico e gli uomini sono velati per necessità mai per coercizioni morali. Le pellicole predilette sono di media velocità o velocissime (400-1600 iso) perché proprio come la camera oscura utilizzata per stampare buona parte delle foto in mostra, l’officina è buia… ma non abbastanza da soffocare il bagliore della fusione che come una rivelazione offre una via di riscatto e di indipendenza.

Il Guado ringrazia per il contributo:
Conceria Guerino
Elettromeccanica Colombo
Ferrario Autotrasporti Inveruno
Felm – Electric motors
Villa Verganti Veronesi

 

 Qui il catalogo versione web


 

Per appuntamenti: 392 1984782 (Franca – anche whatsapp)


Omar Mossali vive e lavora a Castano Primo (Mi) si laurea in storia dell’arte alla Statale di Milano e ha collaborato in ambito artistico con più galleristi. Studia Fotografia e camera oscura con reporter e stampatori di Milano. In ambito fotografico predilige il reportage e la street photography. Ha esposto come fotografo in centri culturali di Milano e provincia e al Padiglione d’arte contemporanea di Milano (PAC) con un omaggio al gallerista da poco scomparso Pasquale Leccese. Artista eclettico, collabora da anni alle iniziative del Guado.

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