L’Ente pubblico, il Comune di Inveruno, che si impegna per valorizzare e promuovere il lavoro degli artisti nella comunità. I giovani, tanti giovani (circa 200 ogni anno) come protagonisti della costruzione del Padiglione. Il Guado, gli amici Rockantina’s, Brera, l’Umanitaria, il liceo Einaudi di Magenta con le altre scuole superiori… Ecco alcuni degli elementi di questa iniziativa culturale che l’anno scorso ha festeggiato i suoi vent’anni di vita grazie all’invito a Palazzo Isimbardi a Milano da parte di Città metropolitana.
Per questa XXI edizione abbiamo preparato un ricco palinsesto basato come sempre su cultura, arte e socialità.
Sì perché arte e cultura senza socialità sono sempre fuori contesto e lo dimostrano le attuali manifestazioni pubbliche dell’arte così misere dal punto di vista progettuale e culturale che ci vengono propinate anche, forse soprattutto, nei grandi centri. Manifestazioni ed esposizioni quasi circensi, sostenute da un mercato asfittico, poco attento, con operatori spesso totalmente impreparati.

A Inverart cerchiamo di approfondire i temi dei ruoli, cerchiamo di smascherare, e non è facile, l’ipocrisia del mainstream che vuole il mercato di riferimento – volgarmente “mercato dell’’Arte”,  sovrapponibile al mondo dell’Arte (e ci contribuisce una AI non regolamentata e quindi pericolosissima).
Ebbene non è così. Non c’è alcuna corrispondenza tra l’opera d’ Arte e il valore economico ad essa attribuito da questo mercato dell’arte che somiglia sempre di più a quello del… pesce (con il doveroso rispetto per quello vero!).

Ai giovani cerchiamo di proporre un modello di crescita personale e sviluppo delle capacità non competitivo e non fondato sui valori distorti della attuale società in cui vivono e operano.
Oggi imperano indifferenza, spocchia, arrivismo cieco, prepotenza. La cultura, come la scuola, il lavoro e la sanità sono i veri pilastri dello sviluppo da troppo tempo sono trascurati e sviliti, attenzione che da G7 a G70 il passo potrebbe essere più breve del previsto…

Ripartiamo da umiltà  e senso della realtà; al PAG, da ventuno anni con pazienza e tenacia, cerchiamo di contribuire a formare persone migliori, perché solo persone migliori possono fare migliori i luoghi. Crediamo che Inverart meriti più attenzione da parte dei soggetti pubblici e privati che considerano centrali i temi dell’Arte, della Cultura e del confronto ideale.
Artisti, intellettuali, Istituzioni, docenti, operatori culturali, cittadini tutti,… Il dibattito del PAG vuole affrontare le tematiche relative al ruolo degli artisti nelle comunità e, più diffusamente, quelle del loro contributo nella costruzione e diffusione della cultura nella società. Vogliamo riaffermare con forza il peso specifico dell’arte e dei suoi protagonisti, affinché sia riconosciuto il compito fondamentale della sperimentazione nella costruzione di modelli che siano autentiche e verificate buone prassi per il futuro.
guerra guerra guerra (la minuscola è un auspicio di riduzione), questo il diktat di questo nostro mondo “post democratico”… Noi rispondiamo con Arte, Socialità, Cultura! Un impegno positivo e un forte richiamo affinché gli investimenti pubblici vadano a far fiorire il terreno della cultura, della Scuola, del lavoro e della Pace e non a rimpinguare le casse di incoscienti assassini.

Fuori da zoom! Basta soldi per bombe! Torniamo a scambiare idee e progetti di futuro in presenza. Siete, siamo, tutti invitati a PARTECIPARE.

Francesco Oppi (10 novembre 2024)

Foto: in copertina, Carmine Sabbatella e Manuela Furlan durante la loro personale per il ciclo Dentro Inverart. Qui sopra, una delle riunioni nei primi anni di Inverart alla Cascina del Guado.

IL PROGRAMMA DI INVERART 2024

 

Share This